
Come il caricabatteria ti prosciuga senza saperlo - Fluon.it
Si tratta di un’abitudine sbagliatissima ma molto comune: come il caricabatterie ti prosciuga e nemmeno te ne accorgi.
Lasciare il caricabatterie inserito nella presa anche quando non è collegato al telefono o ad altri dispositivi è un’abitudine diffusa ma estremamente dannosa, sia per il portafoglio che per l’ambiente.
Questo comportamento apparentemente innocuo genera quello che gli esperti definiscono “consumo fantasma”, ovvero un assorbimento di energia elettrica costante e invisibile, con conseguenze economiche e ambientali tutt’altro che trascurabili.
Il peso reale del consumo fantasma dei caricabatterie
Un singolo caricabatterie lasciato sempre collegato può consumare tra 0,1 e 0,5 watt all’ora. Sebbene questi valori sembrino minimi a prima vista, su base annua si traducono in circa 4,4 kWh di energia sprecata. Considerando le tariffe elettriche attuali in Italia, ciò comporta una spesa compresa tra 1 e 2 euro ogni anno per ciascun alimentatore inutilizzato. Il problema si amplifica notevolmente se si considera la media delle abitazioni italiane: spesso sono presenti almeno cinque o sei caricabatterie contemporaneamente – tra smartphone, tablet e laptop – tutti potenzialmente lasciati costantemente sotto tensione. In questo scenario la bolletta può aumentare di circa 10-12 euro all’anno solo a causa dei consumi “fantasma” degli alimentatori.
Ma non sono soltanto i caricabatterie a incidere sul consumo nascosto dell’energia domestica: molti apparecchi elettronici continuano infatti ad assorbire corrente anche in modalità standby. Tra questi figurano televisori moderni con funzioni smart sempre attive, console da gioco collegate alla rete internet, modem e router domestici ma anche basi di ricarica per spazzolini elettrici o decoder indipendenti dal televisore principale. Secondo le stime più recenti aggiornate al primo semestre del 2025 da enti energetici italiani ed europei, la somma totale di questi consumi invisibili può arrivare a rappresentare fino al 10% della bolletta elettrica complessiva delle famiglie italiane.
Per una famiglia tipo ciò significa un esborso aggiuntivo annuale compreso fra i 50 e gli 80 euro, con punte superiori ai cento euro nelle case dove sono presenti numerosi dispositivi elettronici lasciati permanentemente collegati alla rete elettrica. La soluzione più immediata ed efficace resta quella più semplice: scollegare il caricabatterie dalla presa appena terminata la ricarica del dispositivo associato. Anche se sembra banale ripeterlo quotidianamente questa abitudine consente di ridurre sensibilmente sia i consumi inutilizzati sia l’impatto ambientale legato alle emissioni indirette generate dalla produzione dell’elettricità.

Per facilitare questa pratica quotidiana molte famiglie stanno adottando multiprese dotate di interruttore generale che permette lo spegnimento simultaneo di tutti gli apparecchi collegati con un unico gesto rapido ed intuitivo; così facendo si azzerano completamente i cosiddetti “consumi fantasma” durante le ore notturne o nei periodi prolungati senza utilizzo degli strumenti elettronici. Inoltre scegliere prodotti certificati secondo standard europei rigorosi garantisce una maggiore efficienza energetica degli alimentatori stessi; infatti modelli scadenti tendono ad assorbire molta più energia rispetto ai dispositivi progettati secondo criteri eco-sostenibili riconosciuti ufficialmente dall’Unione Europea (come quelli contrassegnati dal marchio Energy Star).
Per chi fatica a ricordarsi questo piccolo gesto quotidiano possono essere utilissimi promemoria digitali impostabili sullo smartphone oppure semplicissime note cartacee poste vicino alle prese principali utilizzate abitualmente per la ricarica dei device mobili; dopo poche settimane diventerà automaticamente parte della routine senza alcuno sforzo aggiuntivo mentale o fisico da parte dell’utente finale.
Ridurre anche pochi kilowattora all’anno ha effetti positivi concreti sulla riduzione delle emissioni climalteranti come anidride carbonica (CO2). Se tutte le famiglie italiane eliminassero sistematicamente tali sprechi invisibili sarebbe possibile risparmiare milioni di kilowattora ogni anno contribuendo significativamente agli obiettivi nazionali ed europei fissati nel quadro della transizione ecologica verso fonti pulite ed efficientamento energetico diffuso su scala territoriale nazionale.