
L'unicità del borgo di Predoi. Foto: IG, @wikirichi - fluon.it
In Alto Adige, incastonato tra le montagne della Valle Aurina, esiste un paesello che potrebbe sembrare appena uscito da una cartolina. Si chiama Predoi e conta poco più di 500 abitanti. Eppure questo piccolo borgo si distingue per un primato unico: è il comune più a nord d’Italia, l’unico oltre il 47° parallelo.
Un dettaglio geografico che lo rende una curiosità da manuale, ma anche un luogo ricco di storia e sggestione naturalistiche, andiamo a conoscerlo meglio.
Al confine tra Italia e Austria
Predoi si trova quasi a 1500 metri di altitudine, al termine della Valle Aurina, all’interno del Parco Naturale Vedrette di Ries-Aurina. Il suo territorio confina con il Tirolo e il Land Salisburghese e si trasforma in una sorta di lingua di terra che penetra nel cuore delll’Austria.
Non a caso, per secoli Predoi è stato un crocevia di scambi (legali e non). Durante le due guerre mondiali e nel dopoguerra i sentieri che oggi attraggono escursionisti e alpinisti erano i percorsi segreti dei contrabbandieri.

Da qui partivano verso l’Austria con carichi di sale, tabacco, fiammiferi e tessuti e tornavano indietro con zucchero, caffè e alcolici. Un pezzo di storia minore ma che di certo non possono dimenticare gli abitanti di questa piccola frazione.
Miniere e speleoterapia
L’identità di Predoi è legata indissolubilmente al rame, estratto fin dal Medioevo dalle sue miniere. Le gallerie, chiuse nel 1893 a causa delle condizioni di lavoro proibitive, oggi rivivono in chiave culturale e terapeutica.
Una parte è stata trasformata in un museo minerario visitabile a bordo di un trenino che conduce nel cuore della montagna e offre al pubblico la possibilità di calarsi – perlomeno per qualche ora – nei panni dei minatori. Un’altra sezione è stata invece destinata alla speleoterapia, pratica unica in Italia.
A oltre 1000 euro di profondità, l’aria purissima della galleria è considerata un toccasana per chi soffre di asma, bronchiti e allergie respiratorie.
Arte e fede
Nonostante le dimensioni ridotte, Predoi custodisce un prezioso patrimonio artistico. La Chiesa di San Giacomo Maggiore, piccolo gioiello gotico sudtirolese, conserva affreschi di rara bellezza ed è testimonianza di una fede che per secoli ha unito questa comunità montana.
Ma la cultura locale vive anche nelle mani sapienti delle artigiane che tramandano la tradizione del pizzo a tombolo, merletto raffinato e delicato, che è diventato un simbolo dell’identità del paese.
Negli ultimi anni la Valle Aurina si è imposta come meta turistica, ma Predoi resta (per fortuna) una destinazione più intima e meno affollata, perfetta per chi cerca un contatto diretto con la natura. In estate è il punto di partenza per escursioni spettacolari, come quella verso il Lago della Selva, mentre in inverno offre piste da sci e sport sulla neve senza la ressa dei grandi comprensori.
Il borgo, con i suoi hotel e B&B, accoglie i visitari desiderosi di scoprire una parte d’Italia lontana dai riflettori ma ricca di fascino.