
Non rispondere a questo SMS: è una nuova truffa - Fluon.it
Fai molta attenzione a questo messaggio: se ti arriva non cliccare per nessuna ragione, si tratta di una truffa pericolosissima.
Il fenomeno delle truffe via SMS, noto anche come smishing, continua a crescere in modo preoccupante in tutta Italia, trasformandosi da un problema sporadico a una vera emergenza per la sicurezza digitale degli utenti.
Negli ultimi mesi, infatti, è stato registrato un aumento significativo di messaggi fraudolenti che inducono gli ignari destinatari a fornire dati sensibili o a compiere azioni che compromettono i loro conti correnti bancari.
La truffa del falso bonifico: come funziona lo smishing
Il messaggio che terrorizza gli utenti inizia quasi sempre con la frase: “Il bonifico è stato autorizzato”. Tale comunicazione, brevissima ma incisiva, è pensata per far scattare immediatamente un senso di allarme nella vittima, spingendola a reagire d’istinto senza verificare la reale provenienza del messaggio. La somma indicata, spesso superiore a 1.500 euro, aumenta ulteriormente il senso di urgenza. Questa tipologia di frode, chiamata smishing (unione tra SMS e phishing), non punta a violare direttamente i sistemi bancari, ma si basa su un attento sfruttamento della psicologia umana.
Il truffatore sa che, di fronte alla paura di una perdita economica, molte persone abbasseranno la guardia e agiranno precipitandosi a contattare i numeri indicati o a cliccare sui link forniti. Un aspetto che rende questa truffa particolarmente efficace è la capacità degli SMS fraudolenti di inserirsi nel medesimo thread dei messaggi originali inviati dalla banca. L’utente, quindi, visualizza il mittente consueto e un testo apparentemente credibile, con dettagli precisi come l’importo del bonifico, il nome del beneficiario e l’invito a chiamare un numero per bloccare l’operazione. Ciò induce molte persone a cadere nella trappola senza sospettare nulla.
Come ha riportato la Gazzetta di Parma il 3 settembre 2025, numerosi cittadini sono stati vittime di questo raggiro. Dopo aver ricevuto il messaggio, molti hanno telefonato ai numeri indicati e si sono trovati davanti a operatori falsi, ma estremamente convincenti. Questi interlocutori si presentano con nomi, cognomi e numeri di matricola credibili, adottando un tono professionale per guadagnarsi la fiducia della vittima. La seconda fase della truffa prevede la richiesta di codici OTP, conferma di credenziali o l’installazione di app apparentemente di sicurezza, ma in realtà utilizzate per ottenere l’accesso diretto ai conti bancari.

Una volta in possesso di queste informazioni, i truffatori trasferiscono velocemente il denaro, spesso verso conti esteri, rendendo praticamente impossibile il recupero delle somme sottratte. Negli ultimi mesi, gli autori di queste frodi hanno affinato le loro tecniche, utilizzando il cosiddetto spoofing. Questa tecnologia permette di far apparire sul display del telefono il nome autentico della banca, come “UniCredit” o “Intesa Sanpaolo”, aumentando così la credibilità del messaggio e riducendo la diffidenza degli utenti.
L’evoluzione costante delle strategie di smishing richiede un aumento della consapevolezza tra gli utenti. È fondamentale ricordare che le banche non inviano mai SMS con richieste di codici personali o con link da cliccare per bloccare operazioni sospette. Inoltre, è consigliabile verificare sempre autonomamente la situazione del proprio conto tramite canali ufficiali, come l’app bancaria o il sito istituzionale.
In caso di ricezione di messaggi sospetti, è opportuno evitare qualsiasi interazione con i numeri o i link indicati e segnalare immediatamente l’episodio alla propria banca e agli organi competenti. Solo mantenendo alta la guardia sarà possibile contrastare efficacemente l’espansione di questa pericolosa forma di frode digitale.