Punti di Vista

testo critico di Damir Zubcic

22/05/2006

non si puo' conoscere andy senza capire la sua morfologia....

Non si può conoscere Andy senza capire la sua morfologia: la    morfologia di uno struzzo.

Lo struzzo, il più grande uccello non volatile ma il più planante, veloce corridore nella sua specie. Un destino terrestre, una forza equestre, da percorrere fino in fondo.

I lineamenti non ingannano, il forma mentis non mente: Sono Andy, quando sono lo struzzo.

Attraversare la superficie, correre senza fiato, mentre i colori potenziati fino all’inverosimile vibrano nel tuo campo visivo, trasbordare, forzare da vero esibizionista, avanzare con i possenti colpi di zampe e nell’insieme gioire facendo un sincero e profondo “ BOOMING “ , “buu, buu, buuh, buu”, ecco la quintessenza di fluorescente elan vital di Andy.

 

Struzzo: “ Carissimo Andy, dimmi per gentilezza quello che non

                  sei!”

 

Andy:    “ Sono nessuna delle cose che dirò: autopsia psichica,

                 anatomia esoterica, catabasis nel profondo, anabasis

                 nell’immondo, psicologia verticale, religione

                 trascendentale, no phantasio, no immaginario, creazione

                 ex nihilo, il mondo cratilo, lo specchio veritiero, il prete

                 menzognero. “

 

Struzzo:   “ Gentilissimo Andy, dimmi in verità cosa sei? “

 

Andy:       “ Sono come te, in quella antica credenza dove lo

                    struzzo cova l’uovo soltanto con il calore dello

                    sguardo che non distoglie mai. I miei quadri, senza

                    le cornici, senza gli spigoli, sono le uova che

                    trasbordano la mente. Anche il loro peso

                    (1.500 g.c.a.)

                    corrisponde al tuo uovo, e il mio pensiero alle tue

                    piume. “

 

Struzzo:     “ Piuma – pensiero ? “

 

Andy:         “ Le tue piume sono tutte della stessa lunghezza, come

                      la mia misura delle cose, giusta, rigorosa. Il mio

                      codice pittorico è come il tuo corpo: le isole

                      cromatiche che chiudo con il bordo nero, lasciando

                      immaginare oltre; forse il bianco delle tue ali  che

                      non volano. “

 

Struzzo:      “ Tutti vogliono volare e tu, perchè no ? “

 

Andy :         “ Ricordati la mia firma, l’autografo. Il nome in alto e

                       il grande occhio in posizione simmetrica,  in basso.

                       Un occhio grande, potente, ma legato alla vita

                       terrestre. Mi allungo, e nel campo visivo entra tutto

                       e non esce niente. Sono fedele alla terra, alla

                       superficie terrestre. Prostrato sull’essa, come i

                       banchi cromatici sui piani dei volti, e delle cose nei

                       quadri, opero una specie di l’olomero ,

                       un’immagine del nostro corpo, dove gli scogli muti

                       vibrano all’ unisono, potenziati dall’uno sguardo

                       onnisciente. “

 

Struzzo:         “ Ben gentile, Andy, la fotografia è il fondo

                         invisibile dei tuoi quadri. Tutte le cose, tutte le

                         persone, sono catturate nell’eternità. Mi permetto

                         di dire: lavori sulla superficie dell’eternità, sul

                         piano orizzontale parallelo alla trivialità eterna.

                         La banalità degli enti brilla cangiante, i colori

                         ultra mondani ci avvertono, non cercare oltre, tu,

                         il tuo corpo e la tua mente, sono uguali a noi.”

 

Andy:             “ Mio carissimo amico, hai ragione in tutto. Tutte le

                          immagini a me care sono state create e viste in

                          reminescenze del passato. Alimentate dalla loro

                          vita mi fissano piatte, piane, ma con la crescente

                          domanda pressante, chiedendo la vita nuova, più

                          potente, più semplice. Esaudisco la loro domanda.

                          La rumorosa, clamorosa visibilità degli enti, quasi     

                          mai disvelata nella loro pienezza, nel grigiore

                          supereterno, supermoderno è il mio stupore

                          supremo.”

 

 

Struzzo:          “ Egregio amico, una volta dipinta, marcata, resa

                          visibile, l’eternità pulsante, dischiusa nel quadro,

                          non diventa, forse, la merce di scambio, la moneta

                          sonante ? “

 

Andy:               “ Cortesissimo amico, cento volte hai ragione. Di

                          tutte le immagini ho bisogno di fare a meno. Ma

                          la mia mente e il mio corpo sono deboli, sono un

                          dipendente, intossicato dalla infanzia, super

                          nutrito e coccolato ad esempio da K.D.B.

                          ( Kraftwerk, Depeche Mode, Bowie ), tutti

                          colpevoli, tutti assolti, potenti veleni che circolano

                          ancora nelle mie vene artistiche, decadenti.

                          Non sono un mistico tedesco altomediovale, ma

                          sono puro a modo mio. I quadri li vendo e così

                          mi disintossico, e moneta sonante me la suono,

                          ma la suono.

 

                    

                                                                 DAMIR ZUBCIC